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COME RICONOSCERE IL COACH MIGLIORE PER TE

Quali sono le caratteristiche che un coach nel mondo dell’allenamento (fitness, movimento, terapia dinamica, preparazione atletica, benessere) deve possedere primariamente? Come comprendere quale sia la persona giusta per aiutarci verso i nostro obiettivi?


Sappiamo bene che il convenzionale CV non fa la differenza e che soltanto esperienza, talento, attitudine, passione e un buon bagaglio di conoscenze costituiscono insieme il quadro completo per valutare un professionista nel mondo dello sport e dell’allenamento. Proviamo però a identificare una serie di denominatori comuni che tutti ricerchiamo nel nostro coach oppure, nel caso il lettore sia un trainer, nella nostra continua formazione personale per essere professionisti migliori.


In questo articolo ne analizzeremo 5. Eccoli di seguito!


1.Conoscenza tecnica e scientifica del corpo.

Avere una certa esperienza in ambito di chinesiologia, neuro-dinamica, metodologia dell’allenamento, fisiologia, biomeccanica e anatomia funzionale è un presupposto fondamentale per garantire un supporto solido e completo al cliente/praticante.


2.Sensibilità pratica.

Empatia non solo dal punto di vista emotivo ma soprattutto dal punto di vista corporeo, comprendere la condizione e la situazione energetica e meccanica della persona che dobbiamo allenare. Preparare o accompagnare in un percorso richiede moltissima capacità di sentire cosa accade all’interno dell’altro, comprendere quali sensazioni sta vivendo, quanto è fuori oppure dentro ad una zona di comfort e così decidere consapevolmente quanto sfidarlo, quanto provocare l’organismo attraverso uno stimolo allenante.


3.Capacità di osservare.

Osservare la postura di un corpo, osservare come reagisce a determinati movimenti, osservare quanto la tensione si accumula a livello psicologico e fisico, comprendere quando la respirazione non è ottimale, quando l’inesperienza porta ad un eccessivo accumulo di pressione cranica (faccia rossa) oppure quando la fascia è fuori dal suo perimetro di sicurezza e iniziare a tremare (fascicolazione). Tutti questi e molti altri dettagli fanno sicuramente la differenza e diventano fattori critici quando trascurati.


4.Conoscere i protocolli ma non affidarsi mai ciecamente.

L’utilizzo di modelli di lavoro risulta utile e intelligente per programmare e creare strategie nel medio-lungo termine, risulta molto efficace anche perché costituisce la concreta possibilità di testare teorie scientifiche sul campo, spesso già supporrete da studi ed esperimenti internazionali. Rimane però quel fondamentale scetticismo di fondo che ci dà la possibilità di essere parte attiva di questa continua scoperta che è il corpo umano e il mondo del movimento. Soltanto con atteggiamento critico nasceranno piccole variazioni per i protocolli esistenti, queste faranno nascere nuove idee innovative che hanno preso vita dal terreno fertile di quelle più tradizionali.


5.Possedere una visione globale.

L’assenza di una visione di insieme trasforma il coach in un robot che esegue una serie di funzioni pratiche e intellettuali per raggiungere obbiettivi prefissati. Il corpo e in particolare quello umano sono tutt’oggi aree perlopiù misteriose e soprattutto fortemente interconnesse con centinaia di variabili ambientali e psicologiche, perdere di vista questa evidenza ci farà finire nella cieca specializzazione. Immaginate un meccanico specializzato nell’aggiustare una parte molto specifica del motore delle auto, ora immaginate che questo dotato ingegnere non si sia mai chiesto a cosa servono le automobili e perché siano costruite in un certo modo. Questo scenario risulta ridicolo e poco realistico, eppure, quando vogliamo a tutti i costi perdere il grasso addominale e ci rivolgiamo ad un professionista del fitness, molto spesso questo avviene prima di essersi mai chiesti quale è il ruolo del corpo nella sua completezza organica e funzionale e tragicamente questo capita anche fra gli addetti al mestiere di fitness/movement coach.


In conclusione, la scelta delle persone che ci accompagnano nell’atto di prenderci cura del corpo oppure di intraprendere delle esperienze sportive non è qualcosa di neutro e irrilevante.

Ancora prima di mettersi all’opera, capire quale sia lo specialista che può darci quel qualcosa in più, dedicando del tempo a sviluppare una propria cultura del movimento e del benessere e sperimentando professionisti e contesti diversi, è una parte interessante e determinante in termini di qualità ed efficacia dei nostri progetti futuri.


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