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LA VERITÀ SULLO YOGA

natkedacademy

Lo Yoga, oggi praticato da milioni di persone in tutto il mondo, è spesso visto come una semplice disciplina fisica: un modo per migliorare la flessibilità, rilassarsi o tonificare il corpo.


Tuttavia, questa visione riduttiva non rappresenta affatto la sua essenza più profonda.


La verità sullo Yoga va oltre la superficie, estendendosi in una tradizione millenaria che coinvolge il corpo, la mente e lo spirito in un cammino di trasformazione integrale.


La confusione tra la pratica fisica e la filosofia originaria dello Yoga è ormai più che diffusa, ma è fondamentale comprendere che Yoga è molto di più di un semplice esercizio fisico.


Dalla ginnastica alla filosofia


La maggior parte delle persone che si avvicinano allo Yoga lo fanno attratte dai benefici fisici immediati, come l’aumento della flessibilità o la riduzione dello stress.


Questi sono, senza dubbio, effetti positivi della pratica, quando adoperata in modo progressivo, graduale e molto attento, ma sono solo il punto di partenza.


Lo Yoga, infatti, nasce in India migliaia di anni fa non come una ginnastica o un sistema di esercizi fisici, ma come una pratica spirituale e filosofica, un mezzo per realizzare l'unità tra il corpo, la mente e il divino.


Gli asana, posizioni fisiche, sono solo uno dei rami dello Yoga delineati nello Yoga Sutra di Patanjali.


Queste posizioni sono concepite non solo per migliorare la flessibilità, ma per purificare il corpo e renderlo un veicolo capace di sostenere una pratica spirituale più profonda.


Se ci fermiamo al livello fisico, stiamo ignorando la ricchezza interiore che lo Yoga ci invita a esplorare e rischiamo di cadere nell’idolatria delle contorsioni.


Queste ultime possono infatti produrre effetti opposti e indesiderati sul corpo fisico quando approcciate come una forma di performance estetica.


Il cammino verso la trascendenza


Lo Yoga tradizionale è una via di conoscenza, e non solo un modo per stare meglio nel proprio corpo.

La sua pratica coinvolge meditazione, autodisciplina, etica, e soprattutto il risveglio della cosiddetta consapevolezza.


La filosofia yogica insegna che il corpo è solo un aspetto della nostra esistenza, e che il nostro vero Io risiede oltre la materialità fisica, in una dimensione più sottile e profonda.


Questo processo di "auto-trascendenza" attraverso lo Yoga è quello che permette di andare oltre le limitazioni del corpo e della mente.


Le pratiche di respirazione, i mantra, la meditazione e la ricerca interiore ci guidano verso una comprensione più alta del nostro essere.


Il fine ultimo dello Yoga non è solo il benessere fisico, ma l'unione con l'universo, la realizzazione del nostro sé più profondo e la capacità di trascendere la dualità tra il soggetto e l'oggetto, il corpo e la mente, l'umano e il divino.


In questo contesto, la "verità" dello Yoga risiede nella sua capacità di portare l'individuo verso un'esperienza diretta di unità e consapevolezza.


Ogni asana, ogni respiro, ogni momento di meditazione è un passo verso la realizzazione che l'ego separato è solo un'illusione, e che siamo tutti parte di un'unica e immensa realtà divina.


Un cammino senza fine


La pratica autentica dello Yoga non è mai un gioco di obiettivi da raggiungere, ma un cammino continuo.


È un invito a guardare dentro di sé, a esplorare non solo il corpo ma anche le emozioni, i pensieri e le energie più sottili.


Non è solo una disciplina fisica, ma una vera e propria via di liberazione, che porta a una trasformazione profonda e a una maggiore connessione con l'intero universo.


Lo Yoga, quindi, non si limita a ciò che vediamo in una lezione in palestra o in un'app per lo stretching, ma è un invito a esplorare le dimensioni più elevate dell'esistenza umana.


Non si tratta di diventare più flessibili o più forti, ma di diventare più consapevoli, più connessi, più presenti.


La verità dello Yoga risiede nel suo potere di trasformare ogni aspetto della vita, aiutandoci a trascendere le nostre limitazioni e a vivere in armonia con il mondo e con noi stessi.


Il paradosso della via dello yogi


Il cammino dello yogi è segnato da un paradosso profondo: mentre percorre la sua via verso la realizzazione, scopre che il percorso stesso fa parte dell’illusione.


In effetti, lo Yoga ci insegna che ogni forma, ogni pratica, ogni passo che sembra avvicinarci all'unità è in realtà un'espressione dell'ignoranza che ancora permea la nostra percezione.


La separazione tra il praticante e l'oggetto della pratica — che sia il corpo, la mente o il divino — è solo un riflesso della nostra illusione di separazione, che è la causa della sofferenza e della confusione esistenziale.


Eppure, questa stessa ricerca, questo stesso cammino, è indispensabile.


Finché persiste l'attaccamento alle forme, alla materia, all’individualità, lo yogi è chiamato a percorrere il sentiero della disciplina e della consapevolezza.


In altre parole, sebbene la realizzazione finale implichi il superamento della via e la consapevolezza che il “cammino” non è altro che una proiezione mentale, solo attraverso l’accadimento del cammino stesso possiamo “giungere” a quella visione, a quella comprensione totale che ci permette di abbracciare l'unità senza attaccamenti, senza separazioni.


Tutto può essere Yoga


Qualsiasi attività fisica può essere vista come una forma di Yoga quando vi è un'attenzione consapevole alla presenza corporea e alla concentrazione.


In questo approccio, non si tratta solo di compiere il gesto fisico, ma di essere pienamente presenti in ogni movimento, percependo le sensazioni, le tensioni, le espansioni e le contrazioni del corpo.


La pratica diventa un esercizio di consapevolezza, dove il corpo, in tutte le sue parti, è vissuto come un sistema in interazione costante con l'ambiente, una danza di forze che si manifestano nella realtà fenomenica.


In questa visione, ogni attività fisica diventa un momento di esplorazione dell'equilibrio tra le forze opposte e complementari che ci definiscono come esseri in movimento, in continuo cambiamento, ma sempre legati all'armonia del tutto.


Così, l'atto di camminare, correre, sollevare pesi o praticare una qualsiasi altra disciplina fisica può trasformarsi in un'esperienza di Yoga, dove il corpo non è solo uno strumento, ma un veicolo di consapevolezza, che riflette la dualità e l'unità della nostra esistenza.


Non abusare della parola Yoga


D’altra parte, è importante riconoscere che l’uso della parola Yoga per descrivere una semplice attività fisica può risultare delicato, poiché questa disciplina ha radici profonde in una tradizione millenaria che va ben oltre la mera componente fisica.


Lo Yoga è, infatti, una via di ricerca spirituale, un cammino iniziatico che implica un lavoro interiore molto serio e complesso, dove corpo, mente e spirito sono strettamente intrecciati in un percorso di auto-conoscenza e trasformazione.


Utilizzare questo termine per descrivere attività fisiche quotidiane, seppur cariche di consapevolezza, può sminuire il suo significato originario, rischiando di banalizzare un percorso che ha sempre comportato impegno, disciplina e una preparazione specifica.


Lungi dall'essere una moda o una semplice tecnica, lo Yoga ha un valore esoterico e filosofico che va rispettato nella sua profondità, evitando di ridurlo a un’etichetta per attività che, pur potenti, non si inseriscono necessariamente in un cammino spirituale autentico.


È quindi fondamentale, quando parliamo di Yoga, riconoscere il suo contesto storico e spirituale, evitando di svuotarlo di significato.


Spesso accade che ad un singolo termine l’essere umano affida una moltitudine di significati e interpretazioni molto diverse. Questo conduce molto spesso alla confusione, a milioni di dialoghi senza senso e senza fondamento. Per questo è molto bello fare qualche passo indietro, e rispolverare, nel limite del possibile, l’essenza semantica, storica e antropologica delle parole che abbiamo spesso in bocca senza consapevolezza. Tutto questo per poterci orientare meglio nel gioco dei dialoghi con il mondo e semplicemente essere in grado di capirci meglio tra esseri umani.


Con umiltà e sincera volontà di promuovere una comunità di praticanti più consapevole e meno ipnotizzata.


Filippo Mazzacano

IG @filippolugo

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